Ugo Locatelli, nato a Bruxelles nel 1940, laureato in architettura al Politecnico di Milano, vive e lavora a Piacenza.
La
sua ricerca sui linguaggi visivi inizia nel 1962, basata sulla capacità
del linguaggio fotografico di sottrarre segni del "reale" a sguardi
superficiali e uniformi. Le prime esperienze di ripresa e di stampa in
camera oscura svelano possibilità di "scrivere con la luce" e di
considerare l'immagine come un sistema aperto, un dialogo tra idee non
conformiste.
Dal 1965 una serie di mostre, eventi e
riflessioni estendono il lavoro, nutrito da esploratori del pensiero,
dello sguardo e della capacità di meravigliarsi, incontrati in cammino
(una geografia mentale).
Qualche progetto viene realizzato insieme ad altri autori, ad esempio: con Luciano Caruso l'opera verbovisuale Storia di un pedone bianco (innamorato) di una regina nera nel 1968; con Ben Vautier del Gruppo Fluxus il Festival internazionale Non-Art nel 1969; con Sebastiano Vassalli l'opera Teatro Uno-Il Mazzo. Il Gioco del Teatro del Mondo,
esposto alla Biennale di Venezia nel 1972 nella Sezione "Il libro come
luogo di ricerca"; e interagendo con strutture museali: Museo della
fotografia storica e contemporanea, Torino (1997, 1999, 2004, 2005);
Salone della Fotografia, Venezia (1999, 2000); Forum d'art contemporain, Lussemburgo (2000); Galleria d'Arte Moderna, Piacenza (2002, 2003); Museo
Archivio Politecnico, Torino (2004, 2006); Museo della Carale, Ivrea
(2007); 91mQ Art Project Space, Berlino (2010); Museo Civico di Storia
Naturale, Piacenza (2014, 2015, 2017); Museo Astrofisico
dell'Osservatorio, Torino (2016); Museo dei sanatori di Sondalo-Sondrio
(2017); FilmForum-International Film Studies Conference, Gorizia (2018);
Museo Civico d'Arte, Modena (2018/2019); Museo Geologico di
Castell'Arquato, Piacenza (2018/2019, 2021).
Nel 1997 avvia Areale, un
laboratorio interdisciplinare su possibili letture di livelli di
realtà. Un processo di apprendimento per scoperta delle qualità dello
sguardo e del pensiero, una ricognizione mai finita o finale. Dagli
oggetti alle relazioni, dal già noto all'inatteso, nei luoghi materiali,
emozionali, mentali: ogni luogo è come una camera oscura.
Sul
suo lavoro sono state svolte due tesi di laurea: "Ugo Locatelli
1962-1972. Fotografia, scrittura, sperimentazione" (Filippo Lezoli,
Università degli Studi di Parma, pubblicata dalla Fondazione Italiana
per la Fotografia, Torino 2003); e "Mente Areale: Prospettiva di
comunicazione multisensoriale" (Simona Licata, Università degli Studi di
Catania, 2006).